Fede Walser

Ecco come nasce la Fede Walser presso la Gioielleria Rimella di Ornavasso.

Un procedimento che si rifà alle antiche tradizioni della lavorazione orafa delle nostre valli:

L’oro viene fuso in questo forno qui a fianco per dargli la forma. Il disegno delle foglie del faggio viene riportato sull’oro. E qui inizia la lavorazione artigianale paziente ed esperta. Il lavoro richiede arte e molta esperienza; ogni graffio sul prezioso metallo porta con sè la tradizione di un millennio di storia Walser. Infine si ha come risultato una fede unica; ogni esemplare è frutto dell’arte dell’orafo ed ha una tradizione di un millennio.

Le nostre fedi Walser sono esclusivamente in oro 18 Kt. (750/ooo).

Prezzi:  € 1.180,oo Largh. 8 mm. – da € 900,oo Largh. 7 mm.

 

Il Faggio è l’Albero della Vita per le popolazioni di montagna.
Le faggete ombrose circondavano pascoli ed alpeggi.

In esse vivevano i Twergi, i folletti che impersonavano le forze possenti e misteriose della natura. Essi vivevano nei boschi, erano esseri bonari e giocherelloni che a volte si divertivano a giocare scherzi ai pastori ed ai boscaioli.
Erano anche molto furbi e possedevano una saggezza antica.
I vecchi raccontavano che furono i Twergi ad insegnare agli uomini a fare il bucato
con la cenere del focolare, a lavorare il latte per farne burro, ricotta e formaggio.

Il faggio scaldava con la sua legna gli interminabili inverni alpini,
nelle sue foglie secche, racchiuse in grandi sacchi di canapa,  dormivano i montanari
nella stagione dell’alpeggio; ancora le foglie, soffici ed asciutte, erano la lettiera per le bestie.
I grandi alberi, aggrappati ai ripidi pendii montuosi, erano il simbolo di forza e resistenza.
Il fitto intrico di radici ancorava questi patriarchi  della montagna ad una terra povera ed avara.
Le stesse radici dei montanari che, in boschi e alpeggi,
vivevano a prezzo di enormi fatiche ed un lavoro infinito.

Il faggio, l’albero della serenità. Simbolo di un mondo rurale
alpino che visse in equilibrio con la natura, cementato dalla
solidarietà collettiva e scaldato da una socialità autentica.

Valori attuali anche oggi. Da apprezzare e custodire gelosamente.

Anche simbolicamente portando un anello, che nella foglia, nel seme e nel frutto del faggio
aderisce al mondo della montagna ed ai valori forti della sua gente.

Testo dello scrittore Prof. Paolo Crosa Lenz

 

Leggenda Walser

In Purgatorio, due anime guardano giù osservando cosa sta accadendo sulla Terra.
Ad un tratto, una dice all’altra, con grande gioia:
“Ho visto proprio bene, oggi sulla Terra è caduto un seme di faggio!”

“Che cosa significa questo? Perché sei così felice?” chiede l’altra anima.
“Perché”, risponde la prima, “dal seme di faggio spunterà un bel faggio
che crescerà e diverrà un grande albero.

Quando sarà abbastanza maturo (duecento e più anni), l’albero verrà abbattuto
e dal suo tronco verranno ricavate delle assi che serviranno per costruire una culla;
in quella culla verrà adagiato, per essere battezzato, un neonato maschio.

Quando il bimbo sarà cresciuto studierà per diventare sacerdote.

Il giorno in cui quel sacerdote celebrerà la sua Prima Messa noi due saremo redente
e potremo anche noi salire in Paradiso.”

   (Leggenda Walser)  

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